• Ultime News

    Powered by Blogger.
    sabato 8 settembre 2012

    AMIANTO

    L’amianto è stato largamente utilizzato per la realizzazione delle coperture o per le tubature degli acquedotti fino al 1992 quando in Italia è diventato fuori legge. Il problema maggiore consiste nei costi alti della bonifica, perché va da sé che ormai sia i privati cittadini che le amministrazioni comunali sono consapevoli della necessità di dover sostituire fino alla completa eliminazione tutte le situazioni in cui detto materiale è presente. Le aziende specializzate sono le uniche autorizzate ad effettuare tale lavoro e percepiscono cifre per la rimozione che vanno dagli 8 ai 16 euro circa al mq a seconda della quantità da eliminare, a cui vanno aggiunti i costi dello smaltimento, del trasporto e della pratica asl. Costi che spesso non sono alla portata di tutti.

    Il Comune di Zola Predosa non ha proposto delle soluzioni a tale problema e si è limitato a poche indicazioni in linea con la maggior parte degli altri comuni. Non si evidenzia una netta volontà dell'amministrazione nel cercare di trovare idee nuove per porre i diversi casi presenti sul nostro territorio in sicurezza.

    Ci sono privati cittadini che possiedono piccole quantità di amianto in manufatti o lastre di pochi metri o cittadini che invece ne hanno grandi quantità presenti nell’edificio di proprietà (tetti o infrastrutture) oppure il caso di imprese con interi capannoni nei quali il materiale è presente.

    Per quanto riguarda il primo caso non esiste nessuna reale volontà di aiutare i cittadini: se uno zolese volesse smaltire qualche lastra presente nella propria proprietà avrebbe non poche difficoltà. Di sicuro da parte del Comune nessun contributo e nessuna indicazione di come poter agire. La stazione ecologica non fornisce nessuna informazione specifica e non è presente nessun opuscolo a riguardo. La ditta Hera che si occupa del servizio rifiuti per il comune di Zola non esercita nessun ritiro di detto materiale in maniera pubblica. La procedura corretta sarebbe fare una denuncia all’ASL e contattare direttamente una delle ditte specializzate presenti sul territorio che verrebbe a casa tua e procederebbe al ritiro di tali materiali occupandosi di tutte le pratiche. Purtroppo la realtà è che sempre più sovente si trovano lastre abbandonate in strada o come purtroppo è successo da noi, vicino ai fiumi (vedi caso della discarica abusiva del 2010 nel Lavino). Molti cittadini, esasperati dalle procedure burocratiche e dai costi elevati abbandonano queste lastre piuttosto che effettuare la procedura corretta. Questo naturalmente ha un costo per il Comune che deve provvedere allo smaltimento di sua tasca, nonché ovviamente arginare il danno ambientale che può essere provocato dall’abbandono nel territorio dell’amianto.

    Nell’anno 2011 a Zola Predosa è uscita un ordinanza comunale nella quale l’amministrazione invitava i proprietari di edifici con presenza di amianto ad autodenunciarsi compilando un modulo da presentare entro 180 giorni dall’uscita della ordinanza. Nel modulo il proprietario è tenuto a indicarne lo stato di conservazione e ad agire conseguentemente. Ovviamente tale valutazione viene fatta sempre da una ditta specializzata autorizzata.

    Questa ordinanza rappresenta un passo in avanti nel voler procedere con la bonifica a Zola Predosa, ma la trovo insufficiente dal punto di vista dell’efficacia. A questa ordinanza andavano adottate molte altre iniziative parallele che avrebbero portato ad una maggiore collaborazione tra tutte le parti interessate.

    Un esempio può essere dato dal Comune di Rimini che in accordo con Hera ha cercato di dare un contributo ai cittadini per incentivare allo smaltimento legale. Uno dei risultati voluti è quello naturalmente di far calare gli abbandoni anonimi e quindi con i soldi risparmiati dare un incentivo alla segnalazione da parte del cittadino.

    Le strade giuste esistono e sono percorribili: L’assessore all’urbanistica del Comune di Parma ha recentemente espresso la volontà di bandire dalle opere pubbliche del Comune l'utilizzo delle pietre ofiolitiche. Sempre a Parma stanno iniziando i primi progetti di sostituzione dei tetti in amianto con pannelli fotovoltaici con contributi di privati cittadini che hanno in seguito un guadagno nella vendita dell'energia prodotta.

    Un altro grosso enigma mai risolto e di cui non vediamo l'interesse da parte dell'amministrazione zolese riguarda la conoscenza della quantità reale presente sul nostro territorio; di fatto non esiste un censimento che ci dica realmente dove e quanto amianto è presente, ne in che condizioni esso si trovi.

    A livello regionale esiste una mappatura che presenta diverse lacune e che se consultata riporta come infrastrutture zolesi solamente la tribuna sportiva di Ponte Ronca ed il magazzino economato di via Turati. I Consiglieri del Movimento 5 stelle in regione Emilia Romagna hanno più volte presentato risoluzioni sull’argomento.

    La questione è complessa, ma se il problema viene affrontato con la serietà che merita si può accelerare il processo di bonifica per il bene dei lavoratori e dei residenti e magari qualche cittadino nel contempo può anche fare un investimento; In alcuni comuni questo accade.

    Michela Dondi
    • Commenti Blogger
    • Commenti Facebook

    0 commenti:

    Posta un commento

    Item Reviewed: AMIANTO Rating: 5 Reviewed By: Zola Predosa 5 Stelle
    Inizio pagina...