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    sabato 7 febbraio 2015

    VISITA LA NUOVA CENTRALE A BIOMASSE/TELERISCALDAMENTO DI ZOLA PREDOSA (BO)


    Sabato 24 gennaio 2015 noi portavoce del Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Zola Predosa, abbiamo fatto visita, insieme ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale ed agli altri consiglieri dei gruppi di minoranza e maggioranza alla nuova centrale a biomasse/teleriscaldamento ubicata in territorio comunale in Via dello Sport 101. Abbiamo potuto visitare questo nuovo impianto gestito dalla società privata Sime Energia su concessione comunale della durata di 25 anni. L’impianto è entrato attualmente a pieno regime ed è in grado di scaldare l’abitato del Comparto C4 (Zola Chiesa) piscina compresa, tutti gli edifici comunali e anche alcuni condomini sparsi nel territorio Zolese, per un totale di quasi 2000 appartamenti equivalenti. La visita era stata richiesta a fronte delle numerose segnalazioni provenienti da parte dei cittadini preoccupati dalle emissioni in atmosfera, dai cattivi odori che alcuni abitanti della zona sostengono provenire dai depositi a cielo aperto di materiale organico (cosa che è avvenuta anche di recente), dalla qualità e tipologia del combustibile utilizzato nonché dalla vicinanza con l’abitato e dalla futura scuola (se mai vedrà i natali…). Una premessa è fondamentale: la centrale rispetta tutte le normative vigenti ed è quindi in regola da un punto di vista strettamente normativo. Le emissioni (che tanto preoccupano tutti noi) sono analizzate in continuo e tutti i dati vengono registrati in automatico su un pc “blindato” a disposizione dell’ARPA e di tutti gli organi competenti.

    Il processo inizia dal legname che viene conferito alla piattaforma di stoccaggio della centrale. Tale piattaforma è gestita da una azienda esterna facente parte del Gruppo Lambertini. La biomassa (così si chiama) proviene per lo più da sfalci di parchi pubblici e aree verdi, viene selezionata in arrivo e scartato tutto ciò che non è idoneo. Non possono essere conferiti sfalci troppo “inquinati” da rifiuti quali plastica o materiali ferrosi o altro come legname trattato (compensati o parti di mobilio) che vengono considerati rifiuto e non biomassa.
    Stoccaggio degli sfalci

    Non sempre è pulitissima la biomassa
    Una volta stoccata la biomassa considerata idonea, questa viene divisa grossolanamente per dimensione degli sfalci e umidità del legname. Infatti la combustione migliore, all’interno della caldaia, avviene con un giusto rapporto tra dimensione e umidità del combustibile. Tutta la biomassa viene triturata al fine di creare il “cippato” che è il vero e proprio combustibile della centrale.

    In questa fase la maggior parte della corteccia viene scartata durante la triturazione: questo scarto, se non smaltito frequentemente, una volta accumulato, origina un odore non molto gradevole (quello che “dovrebbe” essere stato avvertito dalla popolazione anche in questi giorni). Durante la permanenza è stato, a nostro avviso, l’unico odore “cattivo” avvertito. Il combustibile viene infine bruciato nella caldaia che non fa altro che scaldare l’acqua che servirà sia a scaldare abitazioni e uffici, che a produrre energia elettrica.

    La corteccia scartata e accumulata
    Veniamo ora ad dati “tecnici” dell’impianto: la biomassa proviene in gran parte dall’Emilia Romagna (non proprio a “chilometro zero”), da un’area che parte dalla provincia di Piacenza fino a quella di Ferrara per arrivare a sud fino a Faenza. Hanno l’autorizzazione a stoccare circa 25.000 tonnellate di massa vegetale l’anno. Mediamente sono giacenti nell’impianto circa 3.500 tonnellate e la centrale è in grado di bruciare 40/45 tonnellate di biomassa al giorno. La biomassa non dovrebbe “mai” superare i 12 metri di altezza (L’intera cittadinanza non ha potuto non notare l’enorme mucchio di materiale legnoso che per oltre 12 metri domina il piazzale fiancheggiante a destra la Nuova Bazzanese all’altezza del Comparto C4, tra Zola e Ponte Ronca).

    Per un maggiore approfondimento è possibile consultare la pagina web http://www.simeenergia.eu/Joomlapub/index.php?option=com_content&view=article&id=153&Itemid=499

    Per quanto riguarda i possibili inquinanti che possono generarsi dalla combustione delle biomasse o dal metano, la proprietà ha sviluppato un sistema di filtrazione tramite elettrofiltri che possono garantire una ridotta emissioni di inquinanti come NOx, CO, SOx, Ammoniaca e Polveri sottili che soddisfano le condizioni riportate in tabella nel link http://www.simeenergia.eu/Joomlapub/index.php?option=com_content&view=article&id=221&Itemid=845

    Certamente la Legge impone la valutazione di questi inquinanti e non altri, come le diossine o altri eventualmente derivanti dalla combustione di pesticidi, anticrittogamici medicinali ed altre molecole tossiche. In più è certamente da valutare comunque l’emissione di polveri con dimensione inferiore ai 10 micron (inferiori ai PM10), che possono certamente essere molto consistenti in un impianto di questo tipo, andandosi a sommare altresì all’aumentata emissione di inquinanti nell’aria dovuta ad un aumento del traffico di automezzi nei periodi di massima raccolta (autunno e inverno) che può arrivare anche ad una cinquantina di mezzi pesanti al giorno.

    Una cosa che ci è sembrata assurda è che, per quello che prevede la normativa vigente, gli sfalci provenienti da potature pubbliche sono considerato rifiuto e quindi sottoposti a controlli all’ingresso della piattaforma di stoccaggio mentre per eventuali potature di aziende agricole che eventualmente utilizzano pesticidi, non è richiesto alcun controllo in fase di conferimento.

    Altro fatto che ci ha meravigliato molto è che la maggior parte della biomassa è conferita dietro pagamento a Hera che a sua volta si fa pagare dai Comuni per smaltirla. Quindi se i Comuni potessero conferire direttamente alla Centrale risparmierebbero dei soldi. Ma siamo in Emilia Romagna e quindi non ci meravigliamo.

    Riassumendo, la nostra impressione generale sulla Centrale è positiva, anche se non siamo per nulla favorevoli a questi tipi di impianti che producono energia utilizzando combustibili economici e decisamente inquinanti ma, ove esistono, è giusto controllare che tutto avvenga secondo le regole e questo è ciò che avviene nell’impianto di Zola Predosa.

    Il nostro intento era quello di capire il funzionamento dell’impianto, le sue finalità ed i meccanismi di controllo e sicurezza allestiti per la tutela dei nostri concittadini.

    Certamente abbiamo apprezzato la disponibilità e la preparazione dei responsabili dell’impianto che ci ha permesso di avere risposte esaustive alle nostre domande, rimanendo anche disponibili ad organizzare visite guidate aperte a gruppi di cittadini in un prossimo futuro; questo ci permette anche di sottolineare che questo nostro primo articolo di relazione non pretende di essere definitivo ma solo il primo di un continuo feed-back cittadinanza/impianto che in maniera assolutamente trasparente abbiamo concordato per il futuro con la proprietà.

    Ci impegniamo a fare in modo che le analisi delle immissioni siano sempre facilmente consultabili sul sito del Comune e soprattutto ci impegniamo a vigilare, per quello che ci è possibile, sul fatto che tutto prosegua nel massimo rispetto delle regole.

    Vorremo tranquillizzare tutta la cittadinanza assicurando che questo tipo di impianto è autorizzato a bruciare solamente biomassa (legno non trattato) e che qualsiasi altro combustibile sarebbe contro la Legge e quindi farebbe rischiare penalmente i proprietari e i gestori dell’impianto. Rimaniamo a disposizione per domande e chiarimenti e continueremo nel nostro ruolo di “Portavoce” di tutti i cittadini.

    Luca Nicotri
    Massimo Taddia
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    1 commenti:

    1. centrale biomassa la diossina è pericolosa alla salute, di notte sono passata vicino alla centrale e devo dire che se non ricordo male vi erano 4 camini con un fumo nero enorme poi guardano ai tubi di scappamento delle auto? E meglio che si vergognino!!!! Che mettano filtri che si inventino !!!gli italiani se vogliono possono risolvere basta fare gruppi studio presso università con borse di studio ricordiamoci che i rifiuti possono essere una ricchezza se gestiti bene !!!!

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