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    giovedì 11 aprile 2013

    Video-riprese: sì, ma con parsimonia

    fiato-sul-collo1In data 9 Aprile 2013 si è tenuta la Commissione Bilancio e Affari Istituzionali che aveva come unico ODG la discussione e le eventuali modifiche alla bozza di regolamento sulle videoriprese dei Consigli Comunali. Ovviamente abbiamo presenziato in qualità di ospiti (e firmatari di una delle richieste negate) nella speranza di poter proporre alcune modifiche alla bozza che ci era stata gentilmente mostrata da alcuni consiglieri comunali (sia della maggioranza che dell’opposizione).

    Premesso che abbiamo apprezzato molto la sollecitudine e il lavoro dell’amministrazione che, dopo quattro anni che se ne discuteva senza esito, ha iniziato a produrre il regolamento dopo una nostra richiesta di permesso a riprendere. Abbiamo apprezzato molto il lavoro prodotto anche se la sua lunghezza e attenzione ai particolari ci ha un po’ spiazzato confrontandolo con i pochi punti scritti dal Comune di Castel San Pietro Terme.

    Siamo rimasti soprattutto stupiti dall’atteggiamento generale che ci è stato rivolto in relazione alle nostre richieste, maturando la sensazione che sia stato completamente travisato il nostro intento: sia con la richiesta di poter filmare i Consigli, sia con la richiesta di modifiche al regolamento, intendevamo collaborare con l’Amministrazione Comunale fornendo sia un servizio attualmente mancante, sia proponendo modifiche ragionate che non avevano la finalità di stravolgere il documento ma renderlo più elastico, comprensibile e meno macchinoso. La discussione è stata ridotta ai minimi termini e più volte abbiamo sentito anche la frase “è chiarissimo così come è scritto e va bene così” senza che venisse dato peso alle nostre proposte, evidentemente strumentalizzate.

    Il regolamento pone molte, troppe, limitazioni al cittadino con la videocamera. Si fa un finto riferimento al Diritto di Cronaca (il cui fondamento è contenuto nell'ART. 21 della Costituzione Italiana, in quanto libera manifestazione di pensiero) che viene poi clamorosamente smentito al comma 2 dell'art. 13 e dalla dichiarazione del Segretario Gen. dott.ssa Olivi che chiarisce come sia possibile esercitarlo solo da persone iscritte all'albo dei Giornalisti e in quanto tali vincolati al loro codice deontologico (?) e in presenza di un regolamento. Per inesistenti motivi di privacy, divulgazione di dati sensibili o giudiziari etc (colpe imputabili semai ai Consiglieri), vengono dati poteri illimitati al Pres. del Consiglio Comunale di decretare vita morte e miracoli delle registrazioni audiovisive. I consiglieri di maggioranza e opposizione (tutti per la verità poco preparati), hanno decantato il documento in lungo e in largo, sotto i nostri occhi strabiliati. Unica eccezione per il Pres. di Commissione, nonché Consigliere della Lega Nord, Francesco Lari, che molto gentilmente ha portato le nostre richieste all'attenzione di tutti, e l'unico (non solo in questa occasione) che abbia fatto una sana opposizione all'Amministrazione (al di là ovviamente delle ideologie politiche).

    La nostra personalissima convinzione, evidentemente in contrasto con questa politica, ci porta a pensare che i lavori pubblici dell'Amministrazione debbano essere considerati come tali. Il Diritto di Cronaca si applica a chiunque, e chiunque ne abusi diventa passibile di reato di diffamazione. Questi sono principi di diritto che prescindono qualsiasi Regolamento.

    arengo

    Il risultato di questo lavoro produrrà, da quello che abbiamo capito in Commissione, una registrazione esclusivamente con inquadratura fissa dell'intera sala consigliare (pubblico escluso), senza commenti, salti o qualsivoglia taglio di alcun tipo. In caso di ripresa da parte dell'Ente (l'uno esclude l'altro, nostro malgrado), la pubblicazione avverrà in 3 giorni dalla data di acquisizione e il video rimarrà sul sito del comune per (almeno) 60 giorni dopodiché verrà archiviato e la copia potrà essere visionata con autorizzazione del Pres. del Consiglio Comunale solo per esclusivi motivi di studio e ricerca (?). Ogni comportamento che violi il Regolamento è passibile di una sanzione fino a 6000€. Tutto ciò è molto curioso, visto che non dovrebbero avere niente da nascondere.

    Il pregiudizio e la convinzione che probabilmente agissimo in malafede (o chi lo sa, una scarsa propensione alla trasparenza), a nostro avviso, ha prevalso su quelle che erano le nostre reali intenzioni e questa è per noi stata una piccola sconfitta tutto sommato marginale paragonata a una grande vittoria: a breve a Zola sarà possibile filmare (forse) e vedere pubblicati online i video dei Consigli Comunali.

    Abbiamo cercato di collaborare con disponibilità e rispetto delle regole per richiedere che fosse data la possibilità di dare ai cittadini un servizio in più e devo dire che, anche se con qualche difficoltà, questa possibilità ci è stata accordata in tempi decisamente brevi.

    Ci sentiamo, soprattutto in qualità di cittadini Zolesi, in dovere di ringraziare tutti i partecipanti alla Commissione e chi materialmente ha lavorato e redatto in tempi stretti il regolamento.

    Guarda qui il testo integrale del nostro intervento

    Luca Nicotri
    Gianmarco Pecetto
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