A seguito del confronto tra Candidati Sindaci tenutosi recentemente, un "ragazzetto" del PD posta una simpatica foto dove lui e alcuni suoi amici esibiscono tronfi i loro piedini sopra alle panche e tavoli installati al giardino campagna e in un lungo e più o meno argomentato post sostiene di non essere d'accordo con me sul fatto che questo progetto sia di fatto un fallimento delle amministrazioni precedenti, quella appena conclusa compresa.
Nessuno nega che questo parco oggi abbia la sua importanza anche perché ora che è stato fatto (io per dire vado spesso a correre li di giorno perché poco illuminato), lo dobbiamo ovviamente valorizzare al meglio. Per noi è un fallimento perché sono stati spesi oltre 900.000 euro di fondi Europei (che vi ricordo che sono soldi nostri e non sono piovuti dal cielo) per realizzare un progetto che di fatto, per mille motivi e responsabilità, non si è concretizzato. Quando un progetto, costato fior di quattrini, non viene realizzato è un successo? Per noi no. Il bello è che tra le righe della delibera di Giunta ne 16 del febbraio 2019 lo dice anche l'assessore all'ambiente uscente!
Detto questo è chiaro che, per il futuro, sarà necessario rimboccarsi le maniche e cercare soluzioni atte a rendere più vivibile questo importante spazio. Sicuramente ci impegneremo per provare a utilizzare parte del parco per organizzare, nei mesi caldi, un mercato (probabilmente mensile) dove i produttori agricoli locali possano rendersi visibili alla cittadinanza. Questo sarebbe perfettamente in linea con la vocazione "contadina" che doveva essere la principale vocazione di questo parco. Un sogno nel cassetto, che saremo però in grado di proporre concretamente solo una volta insediati, è quello di realizzare una sorta di arena dove poter svolgere spettacoli all'aperto. Da queste piccole proposte si dovrebbe capire che gran parte di quello che stanno dicendo di noi i nostri avversari non è vero. Non siamo solo capaci di lamentarci e non abbiamo alcuna visione negativa, anzi, siamo semplicemente realisti. Prendiamo atto che qualcosa non ha funzionato o non è stata fatta al meglio e studiamo soluzioni possibili e di non difficile realizzazione.
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