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    venerdì 28 dicembre 2012

    Grandi Opere (inutili!)

    biblno

    Ogni amministrazione, ogni governo, ambisce normalmente alla sua “grande opera”. Sembra che la popolazione debba essere imbonita con la costruzione di qualcosa che normalmente è di dimensioni sconsiderate, ha costi insostenibili e, purtroppo, ultimamente, brilla per la sua inutilità.


    Gli esempi sono innumerevoli sul piano nazionale ne possiamo citare un paio altamente rappresentativi come la Tav e il ponte sullo Stretto di Messina (per fortuna per ora accantonato).


    Se invece vogliamo fare un paio di esempi riguardanti la provincia di Bologna come non pensare al Civis (un enorme buco nell’acqua e soprattutto nelle finanze dei cittadini) e a quell’obbrobrio del People Mover.

    Poteva Zola Predosa, nel suo piccolo, rinunciare alla sua “Grande Opera”?, poteva l’amministrazione attuale farsi scappare l’occasione di provare a costruire l’ennesimo “Mausoleo dell’Inutile”? La risposta è ovvia. Ed ecco che, dopo un Municipio che sembra uscito dai fumetti di Batman e una inutile piazza con la fontana rotta a Zola stava per essere costruita l’”opera” patrocinata dall’attuale amministrazione: Una biblioteca (che in origine doveva essere un centro culturale e giovanile) del costo proibitivo di 3,3 milioni di euro (ovviamente la cifra è solo un preventivo). Il progetto fonda le sue radici alla fine degli anni ’90, dorme per quasi vent’anni e, con la nuova amministrazione, risorge rinnovato e pronto per essere realizzato. L’interrogativo che sorge subito nelle menti della popolazione è ovvio: ha senso costruire nel 2013 una nuova biblioteca quando a Bologna stanno chiudendo perché con l’avvento di internet hanno perso gran parte della loro funzione? Ma soprattutto ha senso impegnare il comune per quella cifra in un momento di crisi fortissima? Credo che nessun cittadino sia contro la cultura, ma tutti sono sicuramente contrari a sprecare soldi pubblici.


    A questo punto viene il bello. La cittadinanza si sveglia e inizia una raccolta firme per presentare una petizione contraria alla costruzione della biblioteca. Contemporaneamente il Consigliere comunale della Lega Nord avvia un’altra raccolta firme per avviare una consultazione popolare per chiedere ai cittadini se sono concordi alla costruzione della nuova biblioteca.


    I risultati sono stupefacenti, i cittadini che firmano la petizione sono più di 3.000. Le firme raccolte per la consultazione danno luogo alla loro esecuzione e in quanto prevista ma non regolamentata dallo statuto comunale le regole per attuarla vengono stabilite dalla maggioranza con l’evidente intento di far votare meno persone possibile. Ma l’imprevisto accade. Alla consultazione votano circa 1500 cittadini e i no sono quasi il 70%.


    Preso atto del volere dei cittadini, la maggioranza, durante il Consiglio Comunale del 19 dicembre 2012, accetta la sconfitta e, per la gioia dei cittadini, accantona il progetto.
    Per una volta forse il buon senso ha vinto e la politica, seppur con qualche strattone, ha ascoltato i cittadini. A mio parere, comunque, ammettere una sconfitta è una piccola vittoria che avvicina ai cittadini e aiuta i cittadini stessi a riavvicinarsi alla politica con meno diffidenza. Tutto questo fa solo bene alla democrazia.
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