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    sabato 19 settembre 2015

    Nostalgica Lungimiranza

    Guardando verso la collina, a sinistra c'é la Chiesa, ed è Casalecchio, a destra c'è il bar, ed è Zola. Da sempre Riale é divisa dalla mezzaria di Via Donizetti. Due Comuni in un unico paese.
    Fino a 30 anni fa c'erano quattro case tra i campi. C'era via Gesso con Ercolino, c'era la Bazzanese con la Tabaccheria Accarisi, qualche azienda in paese e poco altro.
    Tra la stazione e il passaggio a livello c'era il Corsorzio Agrario e di lá dalla Stazione altri campi fino ad arrivare all'Alcisa, famosa per la Mortadella in tutto il mondo, piú che per un film, riguardante anche la Mortadella, interpretato da una certa Sofia Loren.
    Riale era il mio paese, arrivai ad abitarci a metá anni 80, bambino-bambino, quando i primi campi furono coperti dal cemento.
    Sono passati trentanni anni, mi sono trasferito dall'altra parte del Comune, dove ancora qualche campo c'è, ma in compenso, ogni tanto, si respira cemento e pavimento, peró Riale rimane il mio paese. Anche se ormai si fa fatica a chiamarlo Paese.
    Riale non la conosceva nessuno fino al momento in cui fu istituita la Sagra. Ora c'é anche la Festa di Riale, nel weekend prima, ma una volta, l'evento mondano del Paese era esclusivamente la Sagra. E una delle serate piú partecipate della settimana Rialese é sempre stata quella dedicata al confronto tra i due Sindaci, di Zola e Casalecchio.
    Quest'anno doveva essere un incontro molto caldo, con il rimpasto di giunta appena fatto dal nostro Sindaco, era prevista battaglia e neanche il peggior metereologo avrebbe sbagliato una previsione del genere. Invece battaglia non c'é stata, chi aveva dichiarato guerra é svanito nel nulla appena il Sindaco si é seduto sul palco e tutto é filato liscio come l'olio. O quasi. Quasi almeno per me. Perché nella serata Rialese, il Sindaco Fiorini ha illustrato, magistralmente, quali sono i lavori che si stanno facendo in zona industriale e quali quelli che si faranno all'Unipol Arena.
    Ero molto contento quando un anno fa, ripeto, un anno fa, cominciarono i lavori della nuova rotonda davanti all'Alcisa. Un'intervento che occorreva da anni, che smaltirá (o forse, avrebbe dovuto smaltire), il traffico in modo sicuro e corretto. Quella rotonda con il traffico attuale é fondamentale. Con il traffico attuale.
    Ma se il traffico dovesse aumentare e visto che al fianco della rotonda si costruiranno uno stabilimento Commerciale e uno produttivo, aumenterá, quella rotonda sará inutile.
    Idem per quella che sará costruita davanti alla BioChimica, costruita da chi ha avuto i permessi per ampliare lo spazio Commerciale dell'Unipol Arena.
    Non ci sono piú campi e spazi verdi a disposizione, gli ultimi due rimasti sono giá prenotati, uno quasi, forse, di fianco alle scuole di Riale, l'altro, di sicuro, davanti alla DugomRulli con 100 e passa Appartamenti nuovi.
    Quindi se si vuole costruire ancora bisogna mettere cemento sopra altro cemento e cosí è stato permesso. In cambio la costruzione delle nuove Porte di accesso all'Area industriale di Zola Predosa. Un'area Ricca, con aziende leader nel mondo che si stanno adeguando al mondo, trasferendo, alcune succursali all'estero. Un'area che tra poco avrá, due porte bellissime, un mini aeroporto, privato, che é un gioiello, (lo sapevate che Zola ha una pista d'atterraggio?) e anche tanti cappannoni sfitti e che non é manotenuta dal Comune, in niente. Con Parchi pubblici che sarebbero stupendi ed invece sono foreste, strade distrutte con segnaletica incompleta, priva di parcheggi nelle parti piú vecchie e sprovvista di servizio pubblico, due, tre autobus al giorno per i turni centrali, chi fa mattina o sera si arrangi, prostitute e trans a farla da padrone nelle ore buie. Una zona che non è vivibile e da cui, suonata la campana, bisogna scappare.
    Ma avremo due rotonde nuove, che per un paio d'anni andranno bene, poi non serviranno più. Le avremo, come avremo due nuovi svincoli sullo stradone e tutta la zona dello Shopville GranReno sará rifatta. Parcheggio sotteraneo, stazione della suburbana coperta con l'uscita direttamente dentro al Palazzo, niente più sottopassagio ma una nuova bellissima rotonda e nuovi negozi, nuove attivitá, nuovi uffici. E lo stradone rimarrá quello di adesso.
    Con i nuovi svincoli mica ci sará la fila che c'é adesso. Scherziamo?! Il treno ci sará tutte le ore del giorno e della notte e anche gli autobus. Infatti a domanda specifica, fatta durante la serata di dibattito, sul fatto che dopo le 20 con i mezzi pubblici da Riale in poi non ci siano piú servizi, la risposta é stata che averli costerebbe troppo per i Comuni. Questo problema c'é da 30 anni e la risposta é sempre la stessa. Eppure nonostante quello che è stato fatto non era sostenibile, se ne aggiunge altro ancor piú insostenibile, vendendolo pure come Eccellenza di cui vantare.
    Magari é cosí e la storia gli dará ragione eppure io ho una gran nostalgia. 

    Riale erano quattro case, campi verdi e la Parrocchia, con la Chiesa sotto Casalecchio e quasi tutto l'abitato a Zola. C'era Don Giuseppe che se non lo trovavi in Parrocchia era al bar a giocare a carte, c'era Don Vittorio che riuscí a finire la Chiesa( o quasi), e mi comunicó e c'è Don Daniele, che mi ha sposato, e per quanto rimarrá non si sa, perché voci dicono che il nuovo Cardinale porterá un bel pó di scompiglio nelle Parrocchie Bolognesi. Chi sará il nuovo Cardinale non si sa, si sa peró che l'azienda di proprietá della Curia, delocalizza una filiale in Bulgaria. Il resto son solo voci e non bisogna darci peso, anche se a Zola, ultimamente, le voci diventano realtá. Ma come detto la Parrocchia di Riale é sotto Casalecchio.
    Riale non son piú quattro case, sono molte di piú. Un Parrocco non puó piú andare a benedire e fermarsi in ogni casa a fare un brindisino, gli ci vorrebbero due anni per ogni Pasqua. Riale è ormai un quartiere, un quartiere di un paesone che é Zola. Ed al di lá della Chiesa é un quartiere, di un altro Quartiere, di Bologna, cioé Casalecchio, anche se per il momento Casalecchio rimane Comune. Quella che una volta era periferia ormai é Hinterland, ed é quasi cittá. Un tratto molto spesso di cemento ci sta unendo molto piú di quello che la tecnologia riesce a fare con smartphone e social network. Un tratto che a me non piace che andava fermato anni e anni fa e che invece è stato solcato in modo piú deciso e netto. Magari, anzi sicuramente in assoluta buona fede, ma che in realtá ci sta uccidendo con profumo di smog e stress in abbondanza.
    Un tratto che é sporco, frenetico, scomposto e che sta cancellando la storia della nostra terra. Un tratto che va fermato al piú presto. E Siamo giá in ritardo.
    Riullo, stazione di Riullo......

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    Item Reviewed: Nostalgica Lungimiranza Rating: 5 Reviewed By: Enrico Pasini
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