Nell'Ordine del giorno del Consiglio Comunale di oggi, Mercoledì 13 Aprile, il terzo punto era VERITÀ PER GIULIO REGENI.
Questa la nostra dichiarazione di voto.
È moralmente impossibile non appoggiare e condividere la richiesta di Verità e Giustizia in un caso come quello di Giulio Regeni.
Un ragazzo giovane, volenteroso, pieno di energia, la parte buona e bella della nostra nazione, un pezzo del futuro del nostro paese che è stato ucciso in un modo disumano o forse proprio il contrario, in modo disgustamene umano.
Nell’atrocità dei modi in cui Giulio è stato ucciso, la memoria ha fatto un salto nel passato, a quei ragazzi che sono usciti di casa e non sono più tornati, trovati morti, massacrati da chi doveva aveva il dovere di proteggerli. Proprio da chi doveva difenderli dalla criminalità o da loro stessi poco importa, doveva difenderli, non sdraiarli in una bara.
Storie diverse, ma che hanno tutte in comune la morte di ragazzi, giovani, figli della nostra terra, figli di madri e padri che non hanno visto il loro futuro crescere e ora sono a struggersi in cerca di verità e dove la verità è conclamata, in cerca di Giustizia, ferma e completa.
In un articolo del Fatto Quotidiano del 3 Aprile venivano riportate, in un post su Fb, le offese verso i familiari di diverse vittime italiane, uccise per mano, o per omertà, di alcuni Agenti di Polizia. Non ci sarebbe da meravigliarsi, su Internet se ne leggono di tutte i colori, ma purtroppo il Post, completamente pubblico aveva i commenti più crudeli e infimi, scritti da Agenti di Polizia o Militari.
Chiediamo Giustizia allo Stato Egiziano, chiediamo la Verità alla loro Polizia e al loro esercito, ma chiediamo con la stessa fermezza, che come Giulio era espressione dello Stato e delle Istituzioni Italiane, altri “Giulio Regeni” rappresentino le nostre Istituzioni, senza abusare del loro potere, senza ideologie politiche o razziali. Nel dichiarare il nostro voto assolutamente favorevole a questo O.d.g., noi del M5S di Zola Predosa chiediamo che la Politica zolese rimanga unita contro queste atrocità.
Dove c’è un figlio ucciso non ci possono essere ideologie politiche o credi religiosi, deve esserci solo Giustizia e Verità.
La richiesta di impegnare la comunità di Zola Predosa nei confronti delle autorità politiche nazionali rivela quindi una riconosciuta difficoltà della nostra diplomazia estera ad ottenere le risposte ed i risultati desiderati. Siamo convinti che fino ad oggi l’azione del Governo sia stata debole, come se fosse presente il timore di fare valere prioritariamente le ragioni della civiltà e dei diritti umani sulle problematiche che intercorrono nei rapporti commerciali e/o affaristici con le Nazioni coinvolte.
Chiudiamo con il pensiero di un Padre che spesso alla sera scrive la buonanotte al suo bimbo che ora non c’è più.
"Quanti processi, ognuno meritevole di uguale attenzione, a chi avrebbe dovuto proteggere la vita delle persone. Quel “male” di schegge impazzite è da sconfiggere, per conquistare, chissà, il paradiso.
Per chi resta, l’inferno di un percorso di verità e giustizia, una piccola giustizia. Buona notte Federico.
Buona notte figli strappati…sempre accanto ai cuori di chi ama la vita e non vi lascerà mai.
Maledetto sia per sempre chi uccide."
Lino Aldrovandi, padre di Federico morto all’età di 18 anni durante un controllo di Polizia.
Grazie
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