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    mercoledì 24 giugno 2015

    Scusa

    Per decidere di farla finita e lasciare due figli di 10/11 anni bisogna avere dentro di sè tanta disperazione e  tanta solitudine, bisogna aver finito la speranza e con sé la forza d'andare avanti, in un mondo, che è sempre più crudele e ingiusto.
    É sempre difficile capire questi gesti, lo è ancor di piú quando succedono di fianco alla propria casa, a pochi metri di distanza da te, magari conoscendo anche chi é arrivato a tanto, oppure con il rammarico di non conoscerlo, perché, magari, si poteva fare qualcosa, si poteva provare a cambiare e salvare questa vita.
    Abbiamo letto e stiamo leggendo di tutto in queste ore, dal cordoglio, alle accuse verso l'assenza delle istituzioni, dai saluti verso una mamma che non reggeva più il peso della vita, alle accuse verso gli immigrati e lo Stato che li aiuta.
    Aria fritta, tutte parole al vento che arrivano tardi, da parte di tutti.
    Parole inutili che portano con se peró un fondo di veritá. E in quel fondo ci siamo noi, noi tutti, compaesani, concittadini, connazionali di questa povera mamma. Tutti noi siamo responsabili di questa morte. Siamo pieni di amici virtuali sui social network, conosciamo persone che non abbiamo mai visto ma con cui leghiamo per il tifo di una squadra sportiva o per la simpatia verso un partito politico, ci facciamo gli affaracci altrui 24h24, testa china sul cellulare a smanettare messaggi, ma poi non sappiamo che ci abita di fianco, se sta bene, male, cosa fa nella vita, addirittura come si chiama. Attacchiamo chi non conosciamo come responsabili, magari dopo averli votati, oppure cosa ancor piú grave, senza essere andati a dare un voto, perché tanto non serve a un cazzo.
    E noi che siamo attivisti, che perdiamo un pó del nostro tempo libero per cercare di migliorare le condizioni di chi vive nel nostro paese e ne andiamo anche fieri, vediamo il nostro lavoro vanificato da questo gesto.
    E ci sentiamo in colpa.
    Come Movimento 5 Stelle, perché siamo comuni cittadini che si sono buttati in una cosa piú grande di loro, con passione e impegno e con l'intento preciso di tirare fuori la gente dalle case, cercando di riavvicinarla alle stanze dei bottoni, quei bottoni che dobbiamo riuscire a riprenderci. Invece il nostro messaggio non arriva, non arriva a tutti e se arriva non é compreso.
    Come il nostro, non é compreso neanche il messaggio e il lavoro di altri attivisti, di altri partiti o liste civiche, che come noi vogliono raggiungere l'obbiettivo, non di vincere delle elezioni, non di dire "siamo stati noi a migliorare il paese", ma di renderlo vivibile a tutti, qualunque credo religioso, politico, colore di pelle o orientamento sessuale, abbiano. Perché nessuno deve sentirsi solo, nessuno deve rimanere indietro mentre il mondo corre, se qualcuno rimane indietro vuol dire che il mondo deve rallentare!
    Noi siamo qui per questo, l'orgoglio dell'IO, non deve vincere la dignitá del vivere.
    Ma le parole stanno a zero, anche queste appena scritte, appena lette.
    L'unica cosa che possiamo dire a Raffaella, alla sua famiglia e ai suoi due figli é una:
    "Scusa!"

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    Item Reviewed: Scusa Rating: 5 Reviewed By: Enrico Pasini
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